PianoSofia 2020

PianoSofia 2020

Nasce a Milano un nuovo festival, PianoSofia, alla Casa degli Artisti, edificio storico in Corso Garibaldi progettato nel 1909 come atelier d’arte che, dopo decenni di abbandono, è rinato a nuova vita come centro di residenza, produzione e fruizione aperto alla città, a vocazione interdisciplinare. In uno spazio completamente rinnovato, comprendente 11 atelier destinati al lavoro degli artisti, i pianisti Luca Ciammarughi e Silvia Lomazzi hanno ideato una rassegna di 6 concerti preceduti da altrettante conversazioni filosofiche, tese a sottolineare come la musica non sia solo intrattenimento, ma anche linfa per il pensiero.

Il programma del festival PianoSofia 2020

Il 2 ottobre,il celebre pianista francese Jean-Marc Luisada ha inaugurato il festival. Nei giorni successivi, fino all’11 ottobre, si sono susseguiti il sax di Jacopo Taddei con il pianista Luigi Nicolardi (3 ottobre), la viola di Simonide Braconi con il fratello, il pianista Monaldo Braconi (4 ottobre), il pianoforte di Luca Ciammarughi con la partecipazione del soprano Liudmila Zhiltsova (9 ottobre), il duo liederistico Cecilia Bernini, mezzosoprano e Silvia Lomazzi, pianoforte (10 ottobre) e il pianista Alì Hireche (11 ottobre). Fra i filosofi, scrittori e psicanalisti, Carlo Sini, Florinda Cambria, Markus Ophaelders, Carlo Serra, Nicole Janigro, Claudia Baracchi, Romano Madera e Artin Bassiri Tabrizi. L’attrice Annina Pedrini ha letto poesie del poeta Maurizio Meschia.

Il festival si avvale della partnership di Yamaha Music Europe-Bösendorfer.

Vorremmo affermare in questo momento storico la funzione che ha la musica nella società: la sua capacità di muovere il pensiero e di entrare in connessione con gli aspetti più profondi dell’animo umano senza essere solo dimensione di svago. La musica non soltanto intrattiene, consola e scaccia i nostri malesseri ma ci aiuta anche a comprendere il nostro tempo e noi stessi. Il dialogo tra musica, filosofia e psicanalisi è cura dalla quarantena del pensiero.

L’uomo tende sempre di più a isolarsi in una dimensione privata e tecnologica per fruire in modo solipsistico di musica e informazioni.

Il malessere che ha segnato il 2020 ha acuito questa tendenza ma può essere trasformato e rigenerato: il festival Pianosofia ricerca la possibilità di un benessere che desidera il fertile contagio della musica e della cultura grazie all’entusiasmo, che schiude l’infinita realizzabilità dei sogni per mezzo del daimon della musica e del pensiero.
Il festival Pianosofia propone infatti uno spazio e un tempo in cui musica e cultura possano essere condivise in modo appassionato e fluido da un’umanità che si incontra.

Il dialogo è l’insostituibile condizione per ogni comunità umana. Suonare insieme, eseguire musica da camera, racchiude simbolicamente un linguaggio che si sublima oltre il verbale per un’apertura al mondo degli altri e al nostro mondo interiore.

Il dialogo nell’arte è lo strumento che fa risuonare tempi e luoghi disparati e disperati alla ricerca di un ascolto sensibile e inclusivo.
Le barriere e i muri sia architettonici che dogmatici possono essere insidiati dalla forza comunicativa dell’arte.

I concerti sono preceduti da conversazioni con scrittori, filosofi e psicanalisti. Ogni appuntamento ha un fil rouge che lega il dialogo verbale delle conversazioni con il dialogo non verbale della musica.

– ore 18.30 fino alle 19 : dialogo ‘colto’… nel segno: conversazioni
– ore 19.15 fino alle 20: dialogo ‘musicale’
– ore 20: dialogo informale con un calice di vino e incontro del pubblico con gli artisti e gli intellettuali che hanno partecipato

Un ringraziamento speciale a Yamaha – Bösendorfer