Ph.: Sonia Fitoussi

Nimrod Borenstein

Con un imponente numero di commissioni, esecuzioni e registrazioni, Nimrod Borenstein è oggi uno dei compositori contemporanei più affermati sulle scene musicali internazionali.

Tra le orchestre e i musicisti che eseguono le sue opere spiccano i nomi di Vladimir Ashkenazy, la Philharmonia Orchestra, la BBC Philharmonic Orchestra, il Quartetto di Cremona, Roberto Prosseda, Dimitry Sitkovetsky, Pascal Roger e molti altri.
Nato in Israele nel 1969 e cresciuto a Parigi, Nimrod ebbe la sua prima esperienza musicale da bambino, quando durante una passeggiata si imbatté in un ensemble che suonava un concerto all’aperto. “Mi fermai e rifiutai di muovermi finché il concerto terminò – ricorda Borenstein – Dichiarai ai miei genitori che volevo diventare un musicista e imparare a suonare il violino”. Così ebbe inizio la sua travolgente passione per la musica, con il giovane Borenstein che ascoltava brani di musica classica alla radio interrompendoli nel bel mezzo per cercare di indovinare come continuassero i successivi 30 secondi della partitura. A otto anni sviluppò un sistema dodecafonico: “Ero molto soddisfatto di me stesso – racconta Borenstein – finché qualcuno mi fece notare che un tizio di nome Schönberg ci era arrivato prima di me.”
Nel 1984 vinse il concorso della Fondazione Cziffra e nel 1986 si trasferì a Londra per continuare gli studi violinistici sotto la guida di Itzhak Rashkovsky al Royal College of Music. Ottenne poi la massima borsa di studio mai attribuita dal Leverhulme Trust per studiare composizione alla Royal Academy of Music (di cui è ora membro onorario).

Ogni compositore ha bisogno di artisti che ne eseguano la musica. Uno dei più importanti musicisti ad aver collaborato con Borenstein è stato Vladimir Ashkenazy che ha diretto acclamate esecuzioni del Big Bang and Creation of the Universe e di If you will it, is it no dream a capo della Philharmonia Orchestra e nel 2017 ha registrato per Chandos un album dedicato ai suoi lavori per orchestra che ha ottenuto ottime recensioni.
Uno dei suoi lavori più eseguiti è Suspended, un balletto commissionato da Sean Gandini per uno spettacolo della compagnia Gandini Juggling che ha debuttato alla Royal Opera House, dove lo spettacolo ha avuto la sua prima esecuzione seguita da oltre 200 repliche in tutto il mondo. Il brano è stato poi registrato per l’etichetta berlinese Solaire.

Gli ultimi anni hanno visto diverse prime esecuzioni come quella del lavoro corale And there was light eseguito da Ex Cathedra, il Concerto per pianoforte, tomba e orchestra registrato dalla English Symphony Orchestra e il Concerto per violoncello con la BBC Philharmonic Orchestra.Recentissima l’uscita per Avie records di Cieli d’Italia, commissionato dal Quartetto di Cremona per l’album del loro ventennale.Il catalogo di Nimrod Borenstein, che attualmente sta lavorando a un ciclo di 24 Études e a un Concerto per pianoforte, è in continua evoluzione e include più di ottanta lavori tra balletti, concerti, musica orchestrale, cameristica, vocali e brani per strumenti solo.


martedì 28 settembre 2021

Dialogo con Claudia Baracchi e Silvia Lomazzi

Silvia Lomazzi, pianoforte. Liudmila Zhiltsova, canto.

Musiche di:
Alexander von Zemlinsky (1871-1942):
‘Walzer Gesänge’ op.6 n.1 e n.2 per soprano e pianoforte, ‘Fantasien’ op. 9, n.1 e n.4 per pianoforte solo

Alban Berg (1885-1935):
Dai ‘Sieben frühe Lieder‘ (sette Lieder giovanili) per soprano e pianoforte:
’die Nachtigall‘
’Liebesode‘
Sonata op.1 per pianoforte solo

Sergei Prokofiev (1891-1953):
5 canti op. 27 su poesie di Anna Achmatova. Per soprano e pianoforte.
Sonata op. 1 per pianoforte solo.

Nimrod Borenstein (1969):
da ‘Reminiscences of childwood’, ‘The melanconic mobile’, op. 54, n. 3

La giovinezza, tema interpretato in chiave filosofica con variazioni psicanalitiche da Claudia Baracchi, filosofa, saggista e presidente della scuola Philo; Pensieri come un controcanto alle musiche in programma che sono state composte da autori che allora erano giovani e ci portano agli albori della psicanalisi, nei primi anni del 1900.

Alban Berg scrive a Vienna la Sonata op. 1 tra il 1907 e il 1908, Sigmund Freud dà vita in quegli anni alla sua teoria psicoanalitica. In Russia Sergei Prokofiev scrive la prima Sonata per pianoforte, l’op. 1, nel 1909. Il mondo notturno delle emozioni evocate dalla musica e il linguaggio sfuggente dell’inconscio risuonano da leitmotiv.