Marino Formenti

Si è imposto all’attenzione di pubblico e critica grazie a personali interpretazioni di musica contemporanea e a originali riletture del repertorio classico.

Spesso concepisce progetti che esplorano i confini del concerto tradizionale:

Nowhere (Berlino, New York, Bruxelles etc.) è una durational performance che Formenti “abita”, vivendo e suonando continuamente per alcune settimane nello stesso spazio, fisico e virtuale, ed accessibile al pubblico, senza mai uscirne e senza parlare con nessuno.

One to One (Los Angeles, Berlino, Buenos Aires etc.) è concepita per un solo spettatore; la sua durata può variare da qualche ora fino a una giornata intera con uno sconosciuto.

Nel film Schubert Und Ich cinque “persone comuni” interpretano con lui i Lieder di Franz Schubert.

Anche nei recital più tradizionali come Kurtag’s Ghosts o Liszt Inspections (presentato al Lincoln Center di New York e premiato tra i “10 Best of the New York Times” e i “10 Best of the New Yorker” nel 2015), le composizioni sono spesso ripensate e fuse in un’unica drammaturgia, in un continuo flusso sonoro. Per questi e altri lavori Mark Swed del Los Angeles Times ha definito Formenti “il Glenn Gould del XXI secolo”.
Joshua Kosman der “San Francisco Chronicle” ha paragonato l’impatto di queste performance alla prosa di James Joyce.

Formenti si esibisce regolarmente in contesti anche più tradizionali, come i Festival di Salisburgo, di Lucerna, di Edimburgo, il Konzerthaus di Vienna e di Berlino, il Lincoln Center di New York, la Wigmore Hall di Londra, la Suntory Hall di Tokio.
È stato Artist in Residence al Lincoln Center di New York, al BeethovenFest di Bonn, al Teatro Colòn di Buenos Aires.

È stato solista con i New York Philharmonics, L.A. Philharmonics, la Cleveland Orchestra, la Gustav Mahler Chamber Orchestra, i Münchner Philharmoniker con direttori quali Gustavo Dudamel, Daniel Harding, Franz Welser-Möst, Kent Nagano, Esa Pekka Salonen.

Collabora spesso anche con istituzioni artistiche come Art Basel, il MUMOK di Vienna o il Palais de Tokio a Parigi, e con artisti quali Tim Etchells o Rodrigo Garcia.
Ha collaborato con alcuni dei più importanti compositori viventi, da Helmut Lachenmann a György Kurtág e Salvatore Sciarrino.

Come direttore ha debuttato al fianco di Gidon Kremer al Festival Lockenhaus e si è esibito su invito di Maurizio Pollini al Teatro alla Scala, alla Salle Pleyel di Parigi e al Parco della Musica di Roma.

È docente e direttore al Mozarteum di Salisburgo. Nel 2009 è stato insignito del prestigioso Premio Belmont di Monaco per la Musica Contemporanea.
(2021).


domenica 15 ottobre 2023

‘Out of the box’
Nurit Stark e Marino Formenti, violino e pianoforte
Dialogo con Laura Formenti
John Cage “Nocturne” for piano and violin
George Antheil 2nd sonata for violin and piano
Morton Feldman “for Aaron Copland”
Charles Ives violin sonata N.2
John Cage “dream” for piano
George Antheil 1st sonata for violin and piano

Nurit Stark e Marino Formenti, propongono musiche di George Antheil, eclettico compositore americano avanguardista, vissuto nella prima metà del 1900, autore anche di musica da film per Hollywood, auto definitosi “cattivo ragazzo della musica”, scrittore di un romanzo giallo e appassionato di medicina.

Nurit Stark, violinista israeliana, si è esibita alla Carnegie Hall di New York, alla Konzerthaus di Vienna, al Mozarteum di Salisburgo, solo per citare alcune sedi prestigiose, e Marino Formenti, è un pianista definito dal Los Angeles Times come il “Glenn Gould del XXI secolo.
Il programma è denso di una seducente energia creativa con agganci extramusicali, declinati da Laura Formenti, psicologa sistemica e didatta presso l’università Bicocca e la scuola Philo.